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Fonte
riforma.it - «Dio si presenta oggi come il guardiano della vigna.
Non un semplice custode che vigila all’ingresso, ma un sollecito volontario dal
pollice verde che la cura, la irriga, la difende dall’avanzare del cemento
dell’indifferenza, della distrazione, dell’odio. Così è la grazia: cura
costante e amorevole da parte di Dio per la nostra vita, in totale gratuità. E
c’è di più: la responsabilità e la cura di questa vigna vengono condivise con
noi. Siamo non soltanto i destinatari delle sue attenzioni, ma diventiamo anche
collaboratori e corresponsabili di questa vigna. Il nostro dare frutto (o
almeno il tentare) è fiducia di Dio nei nostri confronti, che usa le nostre
mani per continuare la sua opera, le nostre vite per parlare ancora del Regno.
“In questo è glorificato il Padre mio” (Giovanni 15,8). Dio lavora per noi e
con noi. C’è speranza a sufficienza, se ci pensiamo, per allargare i confini
dei nostri orti e delle nostre vigne, non più ritagli nelle città, ma segni del
Regno che è già in mezzo a noi». Le conclusioni di una riflessione di Stefano
Giannatempo, Predicatore evangelico