8 dicembre 2016

REFERENDUM COSTITUZIONALE “Il Pd deve interrogarsi e capire quel No votato per manifestare un forte disagio sociale. Il Pd deve avviare una campagna d’ascolto capillare partendo dai sui circoli”

lomarchetti@ - «Solo il 33% degli elettori che hanno votato No (fonte Demopolis), lo hanno fatto per conservare l'attuale Costituzione con il bicameralismo paritario, le regioni spendaccione, il Cnel inutile, ecc. L’altro 67% ha votato No per interrompere l'esperienza del governo Renzi. Tra costoro c’è chi, seppure favorevole alla riforma, ha votato No per semplice spirito partitico, oppure per convenienze personali o correntizie. Tuttavia  ci sono pure quanti lo hanno fatto per manifestare così il loro forte disagio sociale. Penso soprattutto ai giovani, ma non solo. Eppure il governo Renzi ha lavorato tenendo insieme riforme civili e riforme economiche abbassando la pressione fiscale sul lavoro e sulla produzione, una vera una novità. Tuttavia, in quel 67%, ci sono quei cittadini che economicamente sono rimasti indietro, e hanno scaricato le loro pulsioni sociali contro il governo di turno: un rifiuto della la politica, o meglio di questa politica. Penso alle famiglie con basso reddito, oramai alle soglie della povertà, ai disoccupati, ai precari, ai penalizzati dalla legge Fornero, ecc. La comprensione della crescente esclusione sociale interroga in primo luogo il Partito democratico che deve avviare un dibattito profondo e serrato con una capillare campagna d’ascolto. Insomma, il Pd deve ripartire dai sui circoli, finora troppo trascurati, con un confronto capace di profilare nuovi orizzonti di sviluppo e crescita affinché l'Italia si possa riprendere a guardare avanti, uscendo da quel clima di eterna campagna elettorale che sembra aver segnato l'anno che si sta chiudendo». Lorenzo (M)