18 febbraio 2017

PD, UN PASSO DALLA SCISSIONE: “È possibile dividere un partito per una questione di calendario? Fermatevi, per il nostro popolo dopo una scissione non ci saranno innocenti, sarete tutti colpevoli!”

ilVicinato@ - «Ha ragione Andrea Orlando:  “Inserire nell'iter congressuale del Partito democratico un passaggio programmatico, delle cose da fare, sulle soluzioni da dare ai gravi problemi del paese”, vale a dire quella che si chiama conferenza programmatica.  Proprio perché  con il referendum del 4 dicembre si è chiuso un ciclo e ora il Pd deve darsi una nuova linea e un nuovo profilo, affinché le persone possano capire cos'è oggi il Partito democratico. Questo perché quello che lo statuto del Pd chiama congresso non è un congresso. Infatti è previsto che chi si vuole candidare a segretario nazionale deve presentare una mozione che poi viene discussa nei circoli, dove si vota, e quelli che superano una certa soglia sono candidati alle primarie. Dopodiché si fanno le primarie, a cui partecipano tutti, dove possono votare anche gli iscritti di altri partiti. Insomma, il dibattito non esiste perché non c'è un congresso vero. Allora la proposta di Andrea Orlando di fare procedere il congresso da una conferenza programmatica può servire a dare al Partito democratico un nuovo profilo programmatico sostenuto da valori nuovi e adeguati, e sorretto da scelte sociali, culturali, politiche tali da dare senso a una forza di sinistra qual è il Pd».