20 agosto 2017

IL VANGELO CI PARLA: “Anche ridendo, il cuore può essere triste. E l’allegrezza può finire in dolore… Proverbi 14,13”

ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «La prima parte del proverbio esprime un’esperienza abbastanza diffusa: c’è una differenza fra ciò che facciamo vedere agli altri e ciò che proviamo nei nostri cuori (…) La seconda parte del proverbio potrebbe essere espressione di sobrietà, un atteggiamento descritto anche dall’Ecclesiaste: “Per tutto vi è il suo tempo; vi è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo, un tempo per ridere e un tempo per piangere”. Sarebbe invece un atteggiamento pessimista o perfino catastrofista se non ci godessimo il bene di oggi, meditando sempre su ciò che potrebbe accadere di male nel domani. La letteratura sapienziale ci incoraggia: “Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo. Ho riconosciuto che non vi è nulla di meglio per loro del rallegrarsi e del procurasi del benessere durante la loro vita, e che se uno mangia, beve e gode del benessere in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di Dio”. La letteratura sapienziale ci invita a goderci i momenti sereni ed allegri perché anch’essi sono creati da Dio. Siamo invitati a goderci la vita senza anticipare tutte le catastrofi possibili nella nostra fantasia». Alcuni stralci di una riflessione di Hiltrud Stahlberger, Pastore evangelico