ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «La prima parte del proverbio esprime un’esperienza
abbastanza diffusa: c’è una differenza fra ciò che facciamo vedere agli altri e
ciò che proviamo nei nostri cuori (…) La seconda parte del proverbio potrebbe
essere espressione di sobrietà, un atteggiamento descritto anche
dall’Ecclesiaste: “Per tutto vi è il suo tempo; vi è il suo momento per ogni
cosa sotto il cielo, un tempo per ridere e un tempo per piangere”. Sarebbe
invece un atteggiamento pessimista o perfino catastrofista se non ci godessimo
il bene di oggi, meditando sempre su ciò che potrebbe accadere di male nel
domani. La letteratura sapienziale ci incoraggia: “Dio ha fatto ogni cosa bella
al suo tempo. Ho riconosciuto che non vi è nulla di meglio per loro del
rallegrarsi e del procurasi del benessere durante la loro vita, e che se uno
mangia, beve e gode del benessere in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di
Dio”. La letteratura sapienziale ci invita a goderci i momenti sereni ed
allegri perché anch’essi sono creati da Dio. Siamo invitati a goderci la vita
senza anticipare tutte le catastrofi possibili nella nostra fantasia». Alcuni stralci di una
riflessione di Hiltrud Stahlberger, Pastore evangelico