ilvicinato@ - Fonte Unione delle
Chiese metodiste e valdesi - «L’evento di Pentecoste avviene alla presenza di una
folla multilingue e multiculturale. Lo Spirito di Dio, descritto come vento
impetuoso, investe i presenti, e mentre gli uni si scoprono capaci ad
esprimersi in altre lingue, gli altri, ciascuno e ciascuna, sentono parlare
nella propria lingua natia. Per comprendersi perciò non c’è bisogno di
omologazione, di una stessa lingua, del pensiero unico. Pentecoste con il
miracolo della comprensione, della comunicazione fra persone appartenenti a
culture diverse succede in mezzo alle diversità, senza uniformarle o
cancellarle. Babele, secondo il racconto
biblico diventata cifra simbolica per la confusione di lingue e culture, rimane un dato di fatto, non si torna
indietro, ad un’umanità monoculturale di un’unica lingua; le nostre diversità,
linguistiche, culturali, religiose e aggiungerei di genere non vengono affatto
superate o annientate. Ma lo Spirito di Pentecoste, senza pretendere uniformità
e assimilazione, ci permette di accoglierci, di comprenderci e di metterci in
relazione in e con le nostre differenze». Riflessione di Anne Zell, Pastora
evangelica